“La Grande Festa” di Dacia Maraini per parlare di trapasso
“Una grande festa” per il trapasso, per il passaggio dalla vita alla morte o per quello dalla morte alla vita. Perchè ci sono tanti modi per morire e tanti modi per tornare alla vita. “La grande festa” è quella che racconta la scrittrice Dacia Maraini nel suo ultimo libro edito da Rizzoli, presentato a Mola di Bari nell’ambito degli incontri organizzati dal locale Presidio del Libro e dalla libreria Culture club cafè. Un romanzo in cui la nostalgia ed il ricordo non cedono mai il passo al dolore, in cui la Maraini racconta con intima tenerezza, ma con parole intense ed accorate, il trapasso delle persone più care della sua vita, di quelle che l’hanno amata incondizionatamente: Alberto Moravia, suo compagno di vita per 15 anni, il suo carissimo amico Pier Paolo Pasolini, la fragile e disincantata Maria Callas, sua sorella Yuki e suo padre Fosco, l’ultimo compagno Giuseppe Moretti morto, come Pasolini, nel pieno degli anni, a soli 47 anni. Un modo per farli rivivere, anche attraverso i sogni, per aumentarne la memoria se mai ce ne fosse bisogno, per farli tornare dal “giardino dei pensieri lontani”, per parlare di un argomento come la morte che ai nostri tempi viene vissuta più come una cosa da nascondere che da condividere. Una storia sincera, privata, catartica che non manca di avere tratti contemporanei quando ci racconta della considerazione della vecchiaia, della paura del dolore, della crudeltà propria degli uomini che uccidono anche solo per il terribile piacere di farlo.
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