I falò dell'autunno - Nèmirovsky Irène
Dopo i I doni della vita, un’altra grande saga familiare di Irène Némirovsky. Un romanzo tradotto a partire dall’ultima versione del testo ritrovata tra le carte dell’autrice.
Al centro di questo romanzo c’è un sogno: quello in cui, poche ore prima di morire, la vecchia nonna della protagonista vede se stessa prendere per mano la nipote e insieme a lei attraversare i vasti campi in cui ardono dei falò: «"Vedi," le diceva "sono i falò dell'autunno; purificano la terra, la preparano per nuove semine. Voi siete giovani. Nella vostra vita, questi grandi falò non hanno ancora cominciato ad ardere. Si accenderanno. Devasteranno molte cose…"» Così sarà: come molti altri della sua generazione, dalle atrocità della Grande Guerra il «piccolo eroe» Bernard Jacquelain è stato trasformato in un «lupo» avido di piaceri e di denaro, cinico e disincantato, e unicamente attratto dal mondo luccicante dei faccendieri, degli affaristi, dei politici corrotti. A niente servirà la presenza dolcissima della giovane moglie: lui ha voglia di avventure, e di quella mediocre vita piccolo borghese non ha che farsene. Ma il fuoco di molti incendi verrà a devastare i campi della sua vita: un amore sordido, una débacle finanziaria, un’altra guerra, un lutto atroce. Solo allora Bernard capirà cosa vuole davvero e saprà che da quel cumulo di ceneri può nascere una vita nuova.
Scritto a Issy-L’Évêque tra il 1941 e il 1942 e uscito postumo nel 1957, I falò dell’autunno è stato tradotto a partire dall'ultima versione del testo ritrovata tra le carte dell’autrice, versione che – ricostruita grazie alle ricerche di una studiosa italiana, Teresa M. Lussone – è stata accolta nelleOeuvres complètes apparse in Francia nell’autunno del 2011.
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