venerdì 13 aprile 2012

Un libro come terapia


In Italia si legge poco, ma leggere aiuta il processo di guarigione in un malato. Sarà per questo disinteresse che la “biblioterapia” non si è diffusa in Italia tanto quanto in altri Paesi, dove invece l’hanno presa molto sul serio: affiancare le terapie mediche a letture di libri si è rivelato efficace nel percorso di guarigione per la cruciale importanza dell’aspetto psicologico nell’affrontare le malattie.

Sono stati gli ospedali statunitensi i primi a cogliere l’importanza dell’impatto emozionale di un libro, e hanno istituito in molti reparti – specialmente oncologia e psichiatria – delle vere e proprie biblioteche. La tipologia dei libri spazia dai resoconti di viaggi ai romanzi, alle poesie, e addirittura in molte strutture esiste anche un consulente che consiglia il libro più adatto dopo alcuni colloqui conoscitivi e aiuta poi il paziente a trarne giovamento con discussioni successive alla lettura.
Il processo diventa dunque profondamente interattivo: il libro non è rifugio ed evasione ma occasione di confronto, riflessione e discussione, strettamente connesso all’aspetto terapeutico della lettura che si è rivelato particolarmente efficace anche nelle soluzioni di gruppo.

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